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Privacy: perche' antivirus e firewall non bastano |
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Adeguarsi alla normativa sulla privacy richiede un cambiamento radicale nel trattamento dei dati. |
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La ormai prossima entrata in vigore del Regolamento Europeo in materia di privacy e protezione dei dati, impone l'adeguamento (gia', per altro, previsto dalla vigente normativa) dell'infrastruttura informatica (e non solo) aziendale.
In molti, sono convinti che per quanto concerne i PC, sia sufficente mantenere aggiornato l'antivirus, dotarsi di un firewall software (da affiancare a quello in dotazione ai sistemi Microsoft) e creare delle cartelle cifrate.
Questa convinzione deriva dalla, purtroppo, scarsa conoscenza della materia da parte di chi si occupa della gestione dei sistemi (IT Manager e adetti all'assistenza tecnica).
Ci e' capitato di vedere nei giorni scorsi un convegno organizzato al fine di presentare un software che, a dire dei suoi realizzatori, risolve con semplicita' ogni problema di privacy: basta installarlo e ci pensa lui.
La realta' dei fatti e' piuttosto diversa.
La ratio della norma e' innanzitutto proteggere le persone da potenziali danni derivanti dalla perdita dei dati personali, sensibili e giudiziari che si dovesse verificare a causa di un guasto, di un virus o di un malware.
In cio', ovviamente, e' implicita la protezione dei dati sia dall'eventuale corruzione degli stessi dovuta a una delle cause su dette, sia da accessi non autorizzati con conseguente sottrazione e diffusione degli stessi e danno per l'interessato.
Si pensi per esempio a un commercialista: cosa succederebbe se i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi dei suoi clienti, improvvisamente non fossero piu' accessibili a causa di un virus informatico che li ha "sequestrati" rendendoli inaccessibili e irrecuperabili, oppure, se le dichiarazioni dei redditi finissero in bella mostra in internet, accessibili a tutti ?
Il discorso vale per qualsiasi professionista, ma anche per il servizio sanitario nazionale, i sindacati, le associazioni di categoria (piccole medie imprese, ordini professionali, ecc) e cosi' via.
E' opinione comune che queste cose succedono e basta e che non vi sia davvero nessun sistema per impedirle.
Un po' come la pioggia: quando piove, lo si accetta e basta, in quanto e' un fatto ineluttabile e fa parte dello stato delle cose.
Ma nel caso dei sistemi informatici, non e' cosi': i mezzi per impedire che vi siano perdite di dati o diffusione degli stessi, o la compromissione dei sistemi, CI SONO !
Leggendo i giornali, ci si accorge innanzi tutto che virus, malware e quant'altro (si pensi per esempio al CRYPTO LOCKER che sequestra i dati e ne chiede un riscatto) affliggono essenzialmente le piattaforme Microsoft Windows (piu' o meno tutti i sistemi, da quelli piu' vecchi, fino a quelli di ultima generazione) e Apple.
Al momento infatti, il sistema operativo piu' sicuro in assoluto, non attaccabile da virus e malware e' Linux, nei suoi vari "gusti" (distribuzioni).
Questa caratteristica lo rende l'unico sistema usabile per l'adeguamento dell'infrastuttura informatica alla normativa in materia di privacy e cyber security (le due cose, viaggiano insieme, necessariamente).
Linux e':
- gratuito (lo sviluppo e l'aggiornamento dei pacchetti software che lo compongono e' garantito da una comunita' internazionale di sviluppatori, tutti ben noti e contattabili);
- immune a virus e malware (i concetti che stanno alla base del sistema non permettono in alcun caso che un programma possa alterare il sistema modificandone integrita' e sicurezza);
- molto diffuso in ambienti professionali, accademici e scientifici in cui e' richiesta affidabilita', flessibilita' e sicurezza (anche gran parte dei sistemi che offrono servizi su internet utilizzano Linux);
- facilmente adattabile alle proprie esigenze (la base software su cui Linux puo' contare e' molto vasta ed e' costituita da programmi a sorgente aperto che chiunque puo' ispezionare, copiare e modificare a proprio piacimento);
- compatibile con i sistemi Microsoft Windows (dischi, periferiche e documenti possono essere facilmente condivisi fra le due piattaforme);
- facile da usare (l'interfaccia grafica a finestre e' molto curata e intuitiva: chi ha gia' usato dei sistemi come Microsoft Windows o Apple si trovera' subito a proprio agio);
- robusto e sicuro (i sistemi Linux sono fatti per funzionare sempre, se un programma si pianta, tutto il resto del sistema continua a funzionare, niente schermate blu con codici incomprensibili ma tutto e' accuratamente documentato in modo da agevolare l'assistenza tecnica in caso di guasti dell'hardware).
Va infine detto che, non usare i sistemi Linux e' una palese violazione dell'art. 32 del Regolamento Europeo (Reg. UE 2016/679) poiche' significa non aver messo in atto le misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio di varia probabilita' e gravita' per i diritti e le liberta' delle persone fisiche.
Le nostre soluzioni in tema di privacy permettono un facile adeguamento, riutilizzando i PC gia' in uso e mettendosi al riparo da ogni attacco da parte di virus e malware, senza piu' nemmeno la necessita' di antivirus, attivando alcune misure di security a protezione di ogni sistema connesso alla rete.
Per qualsiasi informazione e chiarimento, visitate la sezione speciale privacy e non esitate a contattarci chiamando il nr. 040 98 96 131 o agli indirizzi e-mail che trovate sul sito.
Comunicazione a cura del servizio marketing e supporto di etel elettronica e telecomunicazioni Trieste IT
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Noi siamo molto bravi a fare questo:
(ma, ovviamente, le nostre competenze vanno anche oltre ... metteteci alla prova !)
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